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Gli italiani su Twitter: W la pizza al forno

Gli italiani twittano a difesa della pizza in forno a legna. Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno: non c’è pericolosità

Me voglio suicidà: pizza con doppia bufala cotta a legna e nu bellu café”: impazza su Twitter l’ashtag #reportpizza; gli italiani da Nord a Sud ironizzano sulla trasmissione della Gabanelli della scorsa settimana, con più o meno verve. Molte battute fanno sorridere e conservano un filo di buon senso, tipo "Dopo le inchieste su pizza e caffè, stai a vedere che il cibo più sano è il PIZZA.jpgcheesburger", altre lasciano il tempo che trovano, altre polemizzano, interpretando il servizio giornalistico come un attacco alla città di Napoli.

Insomma, ognuno dice la sua, giusta democrazia della rete, ma il quadro che ne viene fuori è che agli italiani non bisogna proprio toccare il loro cibo preferito.

 

La pizza non è cangerogena

Sono stati tanti i punti affrontati da Report, uno in particolare, però, è stato smentito da altre fonti, come riporta Repubblica.it: «Le sostanze contenute nella pizza napoletana non sono fuori norma secondo l`Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, che ha esaminato tre pizze. Dalle analisi effettuate nei laboratori di Portici, non sono emersi elementi di criticità o cancerogenicità, così come ha spiegato il commissario Antonio Limone durante un incontro con la stampa promosso dall`Associazione Pizza Verace Napoletana, la quantità di benzopirene rilevata è "inferiore a 0,5 nanogrammi per grammo".

Perché questa differenza di percentuali? Limone spiega sempre su Repubblica.it: "Hanno analizzato soltanto il nero, la parte cioè bruciata sotto la pizza. Andando, invece, a prendere l`intero prodotto e "frullandolo" i risultati sono quelli ottenuti nei nostri laboratori".

Sfatata la pericolosità cancerogena, il nostro suggerimento ai lettori, operatori del comparto pizza, è di non risparmiare sugli ingredienti e di aggiornarsi su questi ultimi: l’extravergione è l’olio migliore, prediligete un pomodoro di cui è certa la provenienza, prediligete il Km0  e via discorrendo. Sugli impasti, ecco, oramai nel mondo della formazione se ne insegnano di diversi, per diversi tipi di farina e diverse esigenze, sempre nell’ottica della digeribilità. Cornicione o no, in teglia o napoletana, la pizza se ben fatta è sana, e se non è bruciacchiata dappertutto (ma a chi piace una pizza bruciata?) è pure buona.

 

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10/10/2014

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